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domenica 7 aprile 2013

ADDA, sette richieste per i candidati a sindaco

Hanno parlato di noi su Stabiachannel.

"Castellammare - ADDA, sette richieste per i candidati a sindaco
Sette richieste dell'Associazione per la Difesa dei Diritti degli Animali a tutti i candidati a Sindaco della città di Castellammare di Stabia per la TUTELA degli ANIMALI, su cui l'A.D.D.A. attende una risposta a breve termine:
A) Sterilizzazione, reimmissione, cura e alimentazione sul territorio. I cani ed i gatti randagi sono tutelati con queste prescrizioni, in Campania, dalla legge regionale n. 16 del 24 novembre 2001, intitolata "Tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo". Di tale testo normativo, adottato "al fine di realizzare sul proprio territorio un corretto rapporto uomo-animale-ambiente e in attuazione di quanto disposto dalla Legge 14 agosto 1991, n. 281" (art. 1, comma 1°) sono particolarmente rilevanti l'art. 1 (Finalità: 1° c. La Regione Campania, ..., promuove e disciplina il controllo del randagismo, al fine di realizzare in modo efficace il risultato di migliorare il benessere dei cani e dei gatti e il loro rapporto con l'uomo), l'art. 3 (Misure di protezione: 5° c. Sono considerati maltrattamenti la violenza di ogni tipo, occasionale o abitudinaria, fame, sete, ...), l'art. 10 (Cani di quartiere: Laddove si accerti la non sussistenza di condizioni di pericolosità per uomini, animali e cose, si riconosce al cane il diritto di essere animale libero. Tale animale si definisce cane di quartiere ... i cani di quartiere devono essere vaccinati e sterilizzati dal servizio veterinario dell'A.S.L. competente per territorio o da medici veterinari convenzionati ... devono essere iscritti all'Anagrafe canina, tatuati o riconosciuti a nome del Comune di appartenenza e portare un segno di riconoscimento ben visibile ... le associazioni di volontariato propongono al servizio veterinario dell'A.S.L. di riferimento il riconoscimento dei singoli animali, dei quali assumono l'onere della gestione), l'art. 11 (Protezione dei gatti in libertà [colonie feline]: I gatti che vivono in libertà devono essere sterilizzati dal servizio veterinario dell'A.S.L. competente per territorio ... Le colonie di gatti che vivono in libertà possono essere gestite da privati cittadini o dalle associazioni di volontariato, che avranno cura di monitorare il numero dei gatti delle colonie in gestione, le loro condizioni di salute e di sopravvivenza, avvalendosi dell'opera di medici veterinari) --
B) Il rifugio serve solo per i soggetti che non sono in grado di vivere in libertà (per età avanzata, patologie gravi, perché si tratta di cuccioli in attesa di adozione o di cagne da sterilizzare [con trattamento pre e post operatorio da effettuare presso la struttura] e per riportare a Castellammare i cani che attualmente sono presso la struttura privata con cui il comune è convenzionato dandogli così visibilità per essere adottati). Sul punto, va ricordato che la Legge Finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007 n. 244), integrando la legge quadro 281/1991 per la tutela
degli animali d'affezione e la prevenzione del randagismo, ha istituito (all'art. 2, comma 371) l'obbligo per i Comuni singoli o associati e per le Comunità montane di gestire canili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile; la legge prescrive, altresì, che nel canile sia garantita la presenza di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni, che però -va aggiunto- dovrebbero essere contenute entro l'ambito regionale, dovrebbero essere tali da non consentire ad alcuno di possedere più di cinque cani contemporaneamente (cd. Circolare Garavaglia) per evitare detentori "prestanome" e devono essere sottoposte a procedure e a controlli precisissimi ed estremamente attenti, salvo voler alimentare veri e propri traffici di questi animali, che nella migliore delle ipotesi esitano in ulteriori abbandoni e spesso alimentano imprigionamenti in laboratori di sperimentazione, il tutto ovviamente contrastante in modo stridente con gli obiettivi protezionistici di cui queste leggi sono apprezzabilmente portatrici --
C) Immediata approvazione consiliare del Regolamento di Convivenza Uomo-Animale già approvato dalla ex Giunta VOZZA --
D) Abrogazione degli articoli del regolamento di polizia urbana, in cui sono state trasfuse le disposizioni contenute nell'ordinanza sindacale (Bobbio) n. 32757/2010, concernenti gli animali e, in particolare, quelle riguardanti il divieto di di "imbrattare" il suolo pubblico mediante cibo predisposto per gli animali vaganti, che costituisce in realtà uno sconfortante passo indietro -sempre laddove la Città di Castellammare possa ancora retrocedere rispetto al punto bassissimo di civiltà in cui oggi si trova- sulla strada, in realtà mai intrapresa, della civile convivenza uomo-animale, considerato anche il consistente sconforto che queste disposizioni hanno hanno provocato in una parte significativa della cittadinanza, quella che i principi di tutela degli animali non umani anche in funzione della tutela degli animali umani, li ha ormai recepiti da tempo--
E) Attuazione del progetto presentato nel 2007 "Sportello Animali"--
F) Sostegno economico e/o materiale per cura, trattamenti antiparassitari e cibo da somministrare ai randagi--
G) Aumento, in misura sensibile, della sorveglianza da parte della Polizia Municipale sul territorio comunale, riguardo eventuali attività illecite, comportanti grave maltrattamento di animali, suscettibili di essere svolte dai possessori, che negli ultimi due anni sono aumentati in modo oltremodo preoccupante, di cani di razza pitt bull, pull terrier e consimili, per i quali i cani randagi rappresentano notoriamente oggetto di attacchi per lo più "pilotati"; sul punto, va ricordato che al Sindaco, in base al D.P.R. 31 marzo 1979, spetta la vigilanza sulla osservanza dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione di tutti gli animali--"

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