A.D. D. A.
COMUNICATO STAMPA
“INTOSSICAZIONI DA VELENO: 2 VITTIME FRA I CANI PADRONALI”
Negli ultimi dieci giorni si sono verificati, a Castellammare, tre casi
di intossicazione, che hanno colpito cani NON RANDAGI MA PADRONALI. Uno
si è verificato dieci giorni fa ed è probabilmente attribuibile ad
ingestione di topicida, in effetti utilizzato in questo periodo anche
dagli incaricati del Comune per la
derattizzazione. Altri due sono avvenuti negli ultimi due giorni, sono
probabilmente ascrivibili ad avvelenamento, di cui peraltro si ignora al
momento la causa, e le due vittime (due cani, lo si ripete, NON RANDAGI
MA PADRONALI) sono l’una deceduta e l’altra tenuta in osservazione
presso un ambulatorio veterinario.
Tutto questo è stato molto
attentamente verificato dall’ADDA, non solo conoscitrice nei dettagli,
da circa un quarto di secolo, della situazione di cani vaganti sul
territorio stabiese e del rapporto con essi instaurato sia da chi li ama
e li protegge e sia da chi al contrario ne vorrebbe la sparizione, ma
anche da sempre refrattaria ad allarmismi, non solo inutili ed anzi
dannosi, ma anche –e soprattutto- strumentali.
Dagli accertamenti
compiuti, dunque, è emersa, con certezza praticamente assoluta,
l’accidentalità di queste morti, dovute quasi sicuramente al fatto che
esse sono il prodotto dell’insofferenza e dell’indifferenza di alcuni
cittadini, spesso gestori di esercizi commerciali, che per tenere puliti
marciapiedi e spazi antistanti edifici e negozi, periodicamente
spargono varie sostanze (ovviamente tossiche) per tenere lontani gli
animali, finendo per determinarne, in alcuni casi, la morte.
E’ del
tutto ovvio, infatti, che se qualcuno avesse sparso in Villa Comunale
bocconi avvelenati o simili, non si sarebbero verificati tre casi
soltanto di intossicazione (oltretutto ancora da accertare con assoluta
chiarezza), bensì ne sarebbe derivata una vera strage. Sul punto, va
altresì sottolineato che i cani vaganti in Villa Comunale, appunto, sono
bestiole che vi stazionano stabilmente, sono docilissime e sono amate e
curate da molte persone che abitano nella zona, oltre che
dall’Associazione.
Per evitare, comunque, che in futuro simili
tristi ed incresciosi episodi abbiano a ripetersi, sarà necessario
ricorrere, in applicazione di tutte le disposizioni normative di
settore, alla sterilizzazione a tappeto dei randagi, al rispetto da
parte dei padroni di animali delle regole fondamentali per la convivenza
civile sul territorio cittadino ed alla creazione di un rifugio dove
accogliere i cani che non hanno casa né famiglia. In questo senso,
dunque, l’ADDA auspica che la prossima Amministrazione Comunale voglia
finalmente muoversi, con l’aiuto dell’Associazione, che naturalmente
–essendo, come si dice, realmente “del mestiere”- si dichiara sin d’ora
disponibile a fornire, in termini di esperienza e –per quanto possibile-
operativi.
Da ultimo, va opportunamente precisato –e ricordato- che
qualsiasi veterinario venga a contatto con un caso di sospetto
avvelenamento di un cane randagio, lo segnali IMMEDIATAMENTE al Servizio
Sanitario dell’ASL competente ed alla Sezione Ambiente della Polizia
Municipale (organismi che la legge all’uopo ha incaricato), e, nel caso
di decesso, invii il cadavere all’Istituto Zooprofilattico di Portici
per l’esame autoptico.
A.D.D.A. – Via Plinio Il Vecchio n. 60 – Castellammare di Stabia – 0818704085
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