Negli ultimi 4 anni i rappresentanti dell'ADDA non sono mai stati ricevuti dal Sindaco (l'ultimo incontro risale al periodo immediatamente successivo alle elezioni).
Il Sindaco ha ripetutamente ignorato le nostre richieste di essere ricevuti per esaminare il problema del randagismo e altre tematiche animaliste, tutt'al più delegando il compito a suoi collaboratori, privi tuttavia del mandato necessario per intervenire concretamente nelle politiche riguardanti il benessere animale.
Nonostante la gravissima situazione economica in cui l'Associazione versa, non c'è stato alcun interessamento da parte del Comune verso le nostre numerose (ed onerose) attività a favore dei randagi, le quali restano in pratica completamente a nostro carico. Il Sindaco si dimostra del tutto disinteressato alla questione del benessere e della tutela degli animali presenti sul territorio, di cui è invece legalmente responsabile secondo la normativa vigente. Per questa ragione l'ADDA si è trovata a sostituire quasi completamente il Comune, sia nelle attività di educazione e sensibilizzazione della cittadinanza (in particolar modo dei giovanissimi), sia nella cura materiale degli animali vaganti sul territorio, in tutti i suoi aspetti.
Alla luce di questo totale disinteresse da parte delle istituzioni, l'ADDA, non potendo più sostenere tutto questo perché gravata da numerosi debiti, si è vista costretta a porre un ultimatum e annunciare la prossima chiusura dell'Associazione.
Ancora una volta la risposta del Comune è stata soltanto un assordante silenzio, che lascia di fatto campo libero all'attuazione di violenze, sevizie e maltrattamenti sulla pelle dei cani e dei gatti presenti sul territorio stabiese.
Forse è proprio così, col perpetrarsi di uccisioni, avvelenamenti e misteriose sparizioni ad opera di finti furgoni della ASL, che il Sindaco pensa di risolvere l'annoso problema del randagismo.
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